The Fonda, Stevens Group - Live in Katowice (2011)
BAND/ARTIST: The Fonda, Stevens Group
- Title: Live in Katowice
- Year Of Release: 2011
- Label: NotTwo
- Genre: Jazz
- Quality: flac lossless (tracks)
- Total Time: 00:59:04
- Total Size: 351 mb
- WebSite: Album Preview
Tracklist
01. In The Whitecage
02. Fast
03. For Us
04. Mandala
05. The River Po
06. Morbid
Questo live polacco dell'autunno 2009 ci regala un'istantanea particolarmente densa, corporea, vitalistica, del gruppo diretto dalla premiata ditta Fonda-Stevens. Gli impasti che si vengono a generare coi due sassofoni (o ance più in generale) di Wojtczak e Obara determinano percorsi affermativi, energetici, per ampi tratti più leggibili di quelli a cui la coppia ci ha abituati nel corso degli anni (specie su etichetta Leo). L'estetica free appare in effetti meno prevaricante del solito, quanto meno mai esasperata (piena, ovunque, la sonorità d'insieme). Lo scheletro strutturale è sempre molto avvertibile, né mancano inflessioni qua e là persino funkeggianti (per esempio nell'ampio "Fast," non esente neppure da vociferii vagamente tribali).
"For Us" è addirittura una ballad piuttosto canonica (nonché lievemente prolissa) e se qua e là (non necessariamente qui: in generale) si avverte un'adesione al canto strascicato e dolente di un Ornette, altrove - in "Mandala," specificatamente - le polveri si accendono, rimandando al Trane "ascensionale," persino nel notevole assolo di contrabbasso, archettato e piuttosto minimale, che occupa il centro del brano, il cui successivo sviluppo costituisce per parte sua uno degli esempi di quell'ornettismo di cui si diceva, col conclusivo "Morbid" e segmenti sparsi.
Dopo Fonda, è Stevens a godere il proprio momento di gloria, pure lui in solo, in avvio del successivo "The River Po" (che sia proprio quello, il fiume del titolo?), prima di chiudere col citato "Morbid," per lunghi tratti giocato nel segno di una specie di contrappunto nervoso quanto, per altri versi, olimpico, a porre il suggello a un album in cui le luci prevalgono largamente sulle ombre, che risiedono poi in qualcuna di quelle (rare, del resto) fasi di stanca che in un live possono sempre starci. Disco tonico e ben condotto in porto, in definitiva.
Michael Zerang - drums, percussion
Harvey Sorgen - Drums
Ireneusz Wojtczak - Tenor Saxophone, Bass Clarinet
Maciej Obara - Also Saxophone
Joe Fonda - Acoustic bass
Michael Jefry Stevens - Steinway Grand Piano
01. In The Whitecage
02. Fast
03. For Us
04. Mandala
05. The River Po
06. Morbid
Questo live polacco dell'autunno 2009 ci regala un'istantanea particolarmente densa, corporea, vitalistica, del gruppo diretto dalla premiata ditta Fonda-Stevens. Gli impasti che si vengono a generare coi due sassofoni (o ance più in generale) di Wojtczak e Obara determinano percorsi affermativi, energetici, per ampi tratti più leggibili di quelli a cui la coppia ci ha abituati nel corso degli anni (specie su etichetta Leo). L'estetica free appare in effetti meno prevaricante del solito, quanto meno mai esasperata (piena, ovunque, la sonorità d'insieme). Lo scheletro strutturale è sempre molto avvertibile, né mancano inflessioni qua e là persino funkeggianti (per esempio nell'ampio "Fast," non esente neppure da vociferii vagamente tribali).
"For Us" è addirittura una ballad piuttosto canonica (nonché lievemente prolissa) e se qua e là (non necessariamente qui: in generale) si avverte un'adesione al canto strascicato e dolente di un Ornette, altrove - in "Mandala," specificatamente - le polveri si accendono, rimandando al Trane "ascensionale," persino nel notevole assolo di contrabbasso, archettato e piuttosto minimale, che occupa il centro del brano, il cui successivo sviluppo costituisce per parte sua uno degli esempi di quell'ornettismo di cui si diceva, col conclusivo "Morbid" e segmenti sparsi.
Dopo Fonda, è Stevens a godere il proprio momento di gloria, pure lui in solo, in avvio del successivo "The River Po" (che sia proprio quello, il fiume del titolo?), prima di chiudere col citato "Morbid," per lunghi tratti giocato nel segno di una specie di contrappunto nervoso quanto, per altri versi, olimpico, a porre il suggello a un album in cui le luci prevalgono largamente sulle ombre, che risiedono poi in qualcuna di quelle (rare, del resto) fasi di stanca che in un live possono sempre starci. Disco tonico e ben condotto in porto, in definitiva.
Michael Zerang - drums, percussion
Harvey Sorgen - Drums
Ireneusz Wojtczak - Tenor Saxophone, Bass Clarinet
Maciej Obara - Also Saxophone
Joe Fonda - Acoustic bass
Michael Jefry Stevens - Steinway Grand Piano
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