Dino & Franco Piana Ensemble - Reflections (2021) [Hi-Res]
BAND/ARTIST: Dino & Franco Piana Ensemble
- Title: Reflections
- Year Of Release: 2021
- Label: Alfamusic
- Genre: Jazz
- Quality: MP3 320 kbps; 16-bit/44.1kHz FLAC; 24-bit/96kHz FLAC
- Total Time: 47 min
- Total Size: 112; 271; 924 MB
- WebSite: Album Preview
Quando Franco Piana mi ha fatto ascoltare il master di questo disco, da lui realizzato con suo padre Dino e con Stefania Tallini, Dario Deidda e Roberto Gatto, sono stato immediatamente colpito dalle sue doti di autore di splendidi temi e ha confermato anche l'opinione che avevo sulle sue capacità di arrangiatore, come si evince in Dusk, scritto a quattro mani con Lorenzo Corsi, talentuoso flautista e compositore, per un organico particolare: quattro flauti, quartetto d'archi, flicorno e piano; oppure in I Think of you per quartetto d'archi e flicorno; in Stella marina per quartetto d'archi, flicorno e flauto, oppure nelle swinganti scritture a due voci, flicorno-trombone.
A proposito delle sue qualità di arrangiatore vorrei ricordare un episodio che risale al 10 dicembre 1986. Sono trascorsi trentacinque anni e Franco, che aveva seguito i corsi di Giorgio Gaslini, aveva già suonato ed inciso con quei musicisti della sua generazione che avevano rivoluzionato il jazz italiano in quegli anni Ottanta. Inoltre era entrato nella sezione trombe dell'Orchestra della Rai e aveva, altresì, fatto parte del Sestetto con suo padre Dino e Oscar Valdambrini, che tanto influì sul suo stile. E' una di quelle trombe piemontesi, come Sergio Fanni, Giulio Libano, Nini Rosso, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso - a cui è giusto aggiungere Enrico Rava nato a Trieste, ma cresciuto a Torino - solisti e strumentisti di indubbie capacità, che hanno una tecnica strumentale ferratissima ed un fraseggio molto originale. Quando quel dicembre 1986, chiesi a Franco di scrivere un arrangiamento per grande orchestra, di Walking, celebre tema di Richard Carpenter, forse non sapeva a cosa sarebbe servito e chi avrebbe dovuto eseguirlo. Avevo avuto l'idea di riunire un'orchestra internazionale per eseguire quell'arrangiamento nel corso de “La Notte del Jazz” che andava in onda in diretta dal Teatro Nuovo di Verona. E fin qui nulla di strano. L'idea forse un po’ folle era che i diciassette musicisti di quella European Big Band, tutti di grande e provata esperienza, non fossero fisicamente presenti, ma disseminati in varie città del mondo.
Quando quell'arrangiamento di Franco andò in onda - con uno straordinario collegamento via etere, pur con qualche difficoltà di ordine tecnico - quei musicisti si congratularono con entusiasmo con il ventinovenne autore di quella partitura.
Ma veniamo a questo disco. Quando più di trent'anni fa scrivevo che “il jazz italiano ha tutte le caratteristiche e possibilità di raggiungere in un futuro assai prossimo, una notorietà e soprattutto una reputazione ai più alti livelli”, forse allora non immaginavo completamente ciò che oggi i nostri musicisti rappresentano nel mondo e “Reflections” ne è l'esempio più convincente.
Sul titolo di questo lavoro, lo stesso Franco ha voluto dare alcune informazioni:
“E' un piccolo flash su questo periodo così difficile. Il progetto nasce infatti durante il lockdown, dovuto alla pandemia e vi confluiscono le mie ultime riflessioni ed esperienze. Ho pensato, assieme a mio padre, che ogni brano potesse avere un organico diverso. Iniziamo infatti con Skylark per trombone solo; passiamo poi a brani in duo, trio, quartetto, quintetto, sestetto, fino ad arrivare ad arrangiamenti per quartetto d’archi, 4 flauti, piano e flicorno. Quindi uno sguardo verso le molteplici possibilità d'espressione che i vari organici ci possono offrire.
“Reflections” apre con una sorpresa, forse unica nella storia del jazz in disco: lo straordinario Dino Piana, con il solo trombone, in una personalissima versione - e non poteva essere diversamente - di Skylark che Hoagy Carmichael aveva composto nel 1941.
Su Dino, che ho avuto la possibilità di incontrare oltre sessanta anni fa – allora aveva 30 anni - alla prima edizione radiofonica de la “Coppa del Jazz” e al quale mi lega una fraterna amicizia, è stato già detto e scritto tutto, riguardo alle sue grandi capacità e all’importanza che egli riveste nella storia del jazz italiano ed internazionale. Oggi è al mondo l'unico solista che non ha perduto nulla delle sue qualità ed è in grado di esprimersi alla perfezione con un linguaggio personale.
Ma tutto in questo disco è eccellente. Franco Piana, utilizza solo il flicorno la cui sonorità accattivante, il linguaggio limpido e il fraseggio, ne fanno un solista intelligente ed espressivo.
Stefania Tallini, musicista raffinata, originale e di notevole talento, è oggi una delle realtà più interessanti del jazz italiano. Le sue qualità di pianista non sono certo inferiori a quelle di compositrice. Alcune sue splendide melodie sono state anche incise da molti altri musicisti. Iniziò a farsi conoscere nel 2000 quando con il suo Trio vinse a Milano il concorso “Viva il Jazz”. Numerosi i premi da lei vinti e le altrettanto importanti partecipazioni alle più significative manifestazioni italiane ed europee, che fanno di questa interprete uno dei nuovi talenti del jazz italiano e non solo. Se il suo punto di riferimento principale è stato Bill Evans, oggi Stefania Tallini ha saputo creare uno stile ritmico sui tempi veloci immediatamente riconoscibile, come in D and F; ma anche cantabile e lirico in I Think of you o nel suo splendido Piana's Mood, dove ha creato un vero e proprio “palcoscenico” per Dino e Franco; e ancora in duo con Franco, in Embraceable you.
Ricordo l'entusiasmo di alcuni colleghi francesi quando ebbero occasione di ascoltarla durante un suo concerto al “Duc de Lombards”, uno dei più noti jazz club di Parigi, trasmesso in diretta da Radio France.
E ora un'ulteriore sorpresa: Dario Deidda. Il suo sostegno e le sue parti solistiche sono assolutamente straordinarie. Avevo avuto modo, già dagli anni Novanta, di seguirlo e conoscevo le sue qualità messe vieppiù in valore negli anni successivi. Ma quando improvvisamente l’ho ascoltato nel suo lungo e splendido assolo e negli scambi con Roberto Gatto in D and F, ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte ad un musicista unico e non solo nel nostro Paese. E lo dimostra maggiormente in The Days at Home, dove, vista l'assenza del piano, fornisce in modo perfetto oltre al sostegno ritmico, anche quello armonico. E infine Roberto Gatto, che ho trovato splendido in questo disco, anche lui un musicista, a mio avviso, unico in Europa. Il suo accompagnamento sempre perfetto, le sue parti in assolo in Latin Groove, dovrebbero essere di esempio per ogni batterista. Voglio anche sottolineare il grande contributo artistico dato a questo album da Lorenzo Corsi, Ferruccio Corsi (al flauto e sax contralto) ed il quartetto d’archi della B.i.m. Orchestra di Marcello Sirignano e Giuseppe Tortora.
Per concludere Dino e Franco, Stefania Tallini, Dario Deidda e Roberto Gatto sono i musicisti la cui “reputazione è oggi a livello mondiale ai più alti livelli”.
Questo disco infine, mi fa venire alla mente quanto scrisse sul jazz il grande poeta Yevgeny Yevtushenko, in un periodo in cui questa musica era ancor poco apprezzata e accettata in Unione Sovietica: “E’ una percezione che nel sorprenderti, all’improvviso ti avvolge, ti scalda il cuore e ti emoziona”.
Adriano Mazzoletti
Tracklist:
1.01 - Dino & Franco Piana Ensemble - Skylark (3:27)
1.02 - Dino & Franco Piana Ensemble - D & F (6:39)
1.03 - Dino & Franco Piana Ensemble - I Think of You (5:36)
1.04 - Dino & Franco Piana Ensemble - The Days at Home (5:55)
1.05 - Dino & Franco Piana Ensemble - Dusk (3:03)
1.06 - Dino & Franco Piana Ensemble - Speedy (3:24)
1.07 - Dino & Franco Piana Ensemble - Piana's Mood (5:41)
1.08 - Dino & Franco Piana Ensemble - Latin Groove (6:39)
1.09 - Dino & Franco Piana Ensemble - Stella marina (4:17)
1.10 - Dino & Franco Piana Ensemble - Embraceable You (3:09)
A proposito delle sue qualità di arrangiatore vorrei ricordare un episodio che risale al 10 dicembre 1986. Sono trascorsi trentacinque anni e Franco, che aveva seguito i corsi di Giorgio Gaslini, aveva già suonato ed inciso con quei musicisti della sua generazione che avevano rivoluzionato il jazz italiano in quegli anni Ottanta. Inoltre era entrato nella sezione trombe dell'Orchestra della Rai e aveva, altresì, fatto parte del Sestetto con suo padre Dino e Oscar Valdambrini, che tanto influì sul suo stile. E' una di quelle trombe piemontesi, come Sergio Fanni, Giulio Libano, Nini Rosso, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso - a cui è giusto aggiungere Enrico Rava nato a Trieste, ma cresciuto a Torino - solisti e strumentisti di indubbie capacità, che hanno una tecnica strumentale ferratissima ed un fraseggio molto originale. Quando quel dicembre 1986, chiesi a Franco di scrivere un arrangiamento per grande orchestra, di Walking, celebre tema di Richard Carpenter, forse non sapeva a cosa sarebbe servito e chi avrebbe dovuto eseguirlo. Avevo avuto l'idea di riunire un'orchestra internazionale per eseguire quell'arrangiamento nel corso de “La Notte del Jazz” che andava in onda in diretta dal Teatro Nuovo di Verona. E fin qui nulla di strano. L'idea forse un po’ folle era che i diciassette musicisti di quella European Big Band, tutti di grande e provata esperienza, non fossero fisicamente presenti, ma disseminati in varie città del mondo.
Quando quell'arrangiamento di Franco andò in onda - con uno straordinario collegamento via etere, pur con qualche difficoltà di ordine tecnico - quei musicisti si congratularono con entusiasmo con il ventinovenne autore di quella partitura.
Ma veniamo a questo disco. Quando più di trent'anni fa scrivevo che “il jazz italiano ha tutte le caratteristiche e possibilità di raggiungere in un futuro assai prossimo, una notorietà e soprattutto una reputazione ai più alti livelli”, forse allora non immaginavo completamente ciò che oggi i nostri musicisti rappresentano nel mondo e “Reflections” ne è l'esempio più convincente.
Sul titolo di questo lavoro, lo stesso Franco ha voluto dare alcune informazioni:
“E' un piccolo flash su questo periodo così difficile. Il progetto nasce infatti durante il lockdown, dovuto alla pandemia e vi confluiscono le mie ultime riflessioni ed esperienze. Ho pensato, assieme a mio padre, che ogni brano potesse avere un organico diverso. Iniziamo infatti con Skylark per trombone solo; passiamo poi a brani in duo, trio, quartetto, quintetto, sestetto, fino ad arrivare ad arrangiamenti per quartetto d’archi, 4 flauti, piano e flicorno. Quindi uno sguardo verso le molteplici possibilità d'espressione che i vari organici ci possono offrire.
“Reflections” apre con una sorpresa, forse unica nella storia del jazz in disco: lo straordinario Dino Piana, con il solo trombone, in una personalissima versione - e non poteva essere diversamente - di Skylark che Hoagy Carmichael aveva composto nel 1941.
Su Dino, che ho avuto la possibilità di incontrare oltre sessanta anni fa – allora aveva 30 anni - alla prima edizione radiofonica de la “Coppa del Jazz” e al quale mi lega una fraterna amicizia, è stato già detto e scritto tutto, riguardo alle sue grandi capacità e all’importanza che egli riveste nella storia del jazz italiano ed internazionale. Oggi è al mondo l'unico solista che non ha perduto nulla delle sue qualità ed è in grado di esprimersi alla perfezione con un linguaggio personale.
Ma tutto in questo disco è eccellente. Franco Piana, utilizza solo il flicorno la cui sonorità accattivante, il linguaggio limpido e il fraseggio, ne fanno un solista intelligente ed espressivo.
Stefania Tallini, musicista raffinata, originale e di notevole talento, è oggi una delle realtà più interessanti del jazz italiano. Le sue qualità di pianista non sono certo inferiori a quelle di compositrice. Alcune sue splendide melodie sono state anche incise da molti altri musicisti. Iniziò a farsi conoscere nel 2000 quando con il suo Trio vinse a Milano il concorso “Viva il Jazz”. Numerosi i premi da lei vinti e le altrettanto importanti partecipazioni alle più significative manifestazioni italiane ed europee, che fanno di questa interprete uno dei nuovi talenti del jazz italiano e non solo. Se il suo punto di riferimento principale è stato Bill Evans, oggi Stefania Tallini ha saputo creare uno stile ritmico sui tempi veloci immediatamente riconoscibile, come in D and F; ma anche cantabile e lirico in I Think of you o nel suo splendido Piana's Mood, dove ha creato un vero e proprio “palcoscenico” per Dino e Franco; e ancora in duo con Franco, in Embraceable you.
Ricordo l'entusiasmo di alcuni colleghi francesi quando ebbero occasione di ascoltarla durante un suo concerto al “Duc de Lombards”, uno dei più noti jazz club di Parigi, trasmesso in diretta da Radio France.
E ora un'ulteriore sorpresa: Dario Deidda. Il suo sostegno e le sue parti solistiche sono assolutamente straordinarie. Avevo avuto modo, già dagli anni Novanta, di seguirlo e conoscevo le sue qualità messe vieppiù in valore negli anni successivi. Ma quando improvvisamente l’ho ascoltato nel suo lungo e splendido assolo e negli scambi con Roberto Gatto in D and F, ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte ad un musicista unico e non solo nel nostro Paese. E lo dimostra maggiormente in The Days at Home, dove, vista l'assenza del piano, fornisce in modo perfetto oltre al sostegno ritmico, anche quello armonico. E infine Roberto Gatto, che ho trovato splendido in questo disco, anche lui un musicista, a mio avviso, unico in Europa. Il suo accompagnamento sempre perfetto, le sue parti in assolo in Latin Groove, dovrebbero essere di esempio per ogni batterista. Voglio anche sottolineare il grande contributo artistico dato a questo album da Lorenzo Corsi, Ferruccio Corsi (al flauto e sax contralto) ed il quartetto d’archi della B.i.m. Orchestra di Marcello Sirignano e Giuseppe Tortora.
Per concludere Dino e Franco, Stefania Tallini, Dario Deidda e Roberto Gatto sono i musicisti la cui “reputazione è oggi a livello mondiale ai più alti livelli”.
Questo disco infine, mi fa venire alla mente quanto scrisse sul jazz il grande poeta Yevgeny Yevtushenko, in un periodo in cui questa musica era ancor poco apprezzata e accettata in Unione Sovietica: “E’ una percezione che nel sorprenderti, all’improvviso ti avvolge, ti scalda il cuore e ti emoziona”.
Adriano Mazzoletti
Tracklist:
1.01 - Dino & Franco Piana Ensemble - Skylark (3:27)
1.02 - Dino & Franco Piana Ensemble - D & F (6:39)
1.03 - Dino & Franco Piana Ensemble - I Think of You (5:36)
1.04 - Dino & Franco Piana Ensemble - The Days at Home (5:55)
1.05 - Dino & Franco Piana Ensemble - Dusk (3:03)
1.06 - Dino & Franco Piana Ensemble - Speedy (3:24)
1.07 - Dino & Franco Piana Ensemble - Piana's Mood (5:41)
1.08 - Dino & Franco Piana Ensemble - Latin Groove (6:39)
1.09 - Dino & Franco Piana Ensemble - Stella marina (4:17)
1.10 - Dino & Franco Piana Ensemble - Embraceable You (3:09)
Year 2021 | Jazz | FLAC / APE | Mp3 | HD & Vinyl
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