Gabriele Coen Quintet - Leonard Bernstein Tribute (2020)

Gabriele Coen sa come smarcarsi all'interno di uno spesso scontato scenario jazz contemporaneo che ama mimetizzarsi sotto i veli di un'apparente originalità o modernità tout court. Aveva già dato prova in passato del suo savoir faire interpretativo nei tributi a Kurt Weill e a John Zorn e anche nel caso di Leonard Bernstein il sassofonista e clarinettista romano offre un ulteriore saggio di un'intelligenza artistica non comune.

Si tratta fondamentalmente di un progetto che nasce dalla rilettura di alcune songs dell'opera più famosa del compositore, pianista e direttore d'orchestra americano, West Side Story (tra le quali il famoso tema di "Maria"), e nella riproposizione di alcune composizioni meno note appartenenti alla produzione più direttamente ispirata alla tradizione ebraica come "Ilana the Dreamer," "Yigdal" e "Chichester Psalms."

Gli arrangiamenti, sempre ben equilibrati e rispettosi delle trame originali, sono di Andrea Avena, raffinato compositore e grande conoscitore di Bernstein, che ha collaborato strettamente con Coen nel congegnare la riletture dei brani per quintetto contenuti nel CD.

All'opera un quintetto composto, oltre che da Coen, da un gruppo affiatato di noti e versatili professionisti composto da Alessandro Gwiss al pianoforte, Benny Penazzi al violoncello, Zeno De Rossi alla batteria e Danilo Gallo al contrabbasso e basso elettrico.

Il risultato è una riproposizione senza barriere (soprattutto dal punto di vista dell'ispirazione) che va oltre il jazz mainstream e che riesce a (re)illuminare la bellezza intrinseca di composizioni eclettiche e senza tempo. Come ha spiegato lo stesso Coen nell'intervista rilasciata a Paolo Marra qualche mese fa: "Di Bernstein amo molto la capacità di camminare lungo i confini di generi musicali diversi, in particolare le regioni che attraversa sono la tradizione lirico-sinfonica, il jazz, la musica etnica (e la musica ebraica spesso) e il musical... quattro territori che riesce a far dialogare con una naturalezza incredibile. In questo incontro simultaneo tra prospettive diverse mi sono sempre riconosciuto e quindi il mondo espressivo di Bernstein rappresenta un faro per me."