Giovanni Falzone Quintet - Around Ornette (2011)
BAND/ARTIST: Giovanni Falzone Quintet
- Title: Around Ornette
- Year Of Release: 2011
- Label: Parco Della Musica Records
- Genre: Free Jazz
- Quality: FLAC (tracks+.cue, log)
- Total Time: 1:00:42
- Total Size: 370 MB
- WebSite: Album Preview
Tracklist:
01. Blues Connotation (5:43)
02. Fuga Mentale (8:09)
03. Lonely Woman (9:50)
04. Ornette (8:03)
05. Congeniality (7:45)
06. Free (6:06)
07. King Of The Free (7:28)
08. Bourbon Street (7:38)
01. Blues Connotation (5:43)
02. Fuga Mentale (8:09)
03. Lonely Woman (9:50)
04. Ornette (8:03)
05. Congeniality (7:45)
06. Free (6:06)
07. King Of The Free (7:28)
08. Bourbon Street (7:38)
filoni lungo i quali si sviluppa la creatività di Giovanni Falzone, un posto di riguardo spetta all'esplorazione delle musiche dei grandi del passato. Che si tratti di Monk, Booker Little, o Stravinski, quando il trombettista parla di quelle che per lui - e non solo per lui - sono figure di riferimento, l'entusiasmo e l'ammirazione sono palpabili. Naturale quindi che Falzone dedichi, a cadenze più o meno regolari, brani o album a grandi musicisti del passato. Ci sono stati lavori sull'opera lirica, su Jimi Hendrix (Around Jimi), a breve ne uscirà uno sui Led Zeppelin. In queste sede ci occupiamo di Around Ornette, dedicato ovviamente ad Ornette Coleman.
Come sua consuetudine in questo genere di operazioni, Falzone alterna qui composizioni originali a brani a firma dell'omaggiato. Cosa che da un lato attualizza brani che hanno già qualche decennio sulle spalle, dall'altro stabilisce una sorta di continuità tra l'attività del trombettista e questi capolavori di riferimento. Peraltro, è interessante notare come la scelta dei brani compiuta da Falzone sia caduta sul periodo immediatamente precedente la svolta free di Coleman, a sottolineare la grande vena lirica del sassofonista di Fort Worth. Passato sì alla storia come inventore del free jazz ma anche splendido, finissimo (e talvolta misconosciuto) autore di delicate melodie.
Il quintetto si muove dunque in modo sempre libero e grintoso, ma senza eccessi. Il modello interpretativo non è certo quello del free quanto, piuttosto, quello del Tinissima Quartet, di cui Falzone fa parte e di cui - non certo per caso - troviamo qui Francesco Bearzatti e Zeno De Rossi. Molto dentro le armonie di riferimento, con grande cura per il suono e per le melodie, e con un'energia prossima a quella del rock.
L'album è suonato magnificamente. "King of the Free" e "Lonely Woman" (ça va sans dire) raggiungono vertici di assoluta bellezza.
Come sua consuetudine in questo genere di operazioni, Falzone alterna qui composizioni originali a brani a firma dell'omaggiato. Cosa che da un lato attualizza brani che hanno già qualche decennio sulle spalle, dall'altro stabilisce una sorta di continuità tra l'attività del trombettista e questi capolavori di riferimento. Peraltro, è interessante notare come la scelta dei brani compiuta da Falzone sia caduta sul periodo immediatamente precedente la svolta free di Coleman, a sottolineare la grande vena lirica del sassofonista di Fort Worth. Passato sì alla storia come inventore del free jazz ma anche splendido, finissimo (e talvolta misconosciuto) autore di delicate melodie.
Il quintetto si muove dunque in modo sempre libero e grintoso, ma senza eccessi. Il modello interpretativo non è certo quello del free quanto, piuttosto, quello del Tinissima Quartet, di cui Falzone fa parte e di cui - non certo per caso - troviamo qui Francesco Bearzatti e Zeno De Rossi. Molto dentro le armonie di riferimento, con grande cura per il suono e per le melodie, e con un'energia prossima a quella del rock.
L'album è suonato magnificamente. "King of the Free" e "Lonely Woman" (ça va sans dire) raggiungono vertici di assoluta bellezza.
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